Degli hipster ho scritto qualche anno fa a proposito della generazione controtendenza che fa tendenza e che, partendo da Brooklyn,(QUI trovate qualche spiegazione in più) ha contaggiando tutto il mondo. Ho scritti degli Hipster che si sfidano a chi ha la barba più lunga (come cambiano le priorità) o indossa i jeans più stretti con risvolto, giovani e meno giovani che nell’armadio vantano una collezione infinita di camicie a quadri, stringate, occhiali con montatura retrò e orologi in stile vintage.
In questi giorni si è parlato di fine degli hipster a favore dei “New Normal” ed è stato un po’ come scommettere sul fatto che le borse Moschino a forma di Happy Meal finiranno presto nel dimenticatoio. Le mode passano (sullo stile che resta ho qualche dubbio) e non c’erano dubbi anche sul fatto ch anche gli Hipster si sarebbero stancati d’essere tali e pian piano estinti.
Se lo stile Hipster ha avuto così successo è perché tutti hanno bisogno di nuove tendenze, nuovi stili in cui riconoscersi, ritrovarsi o collocarsi, perché abbiamo bisogno che qualcuno ci dica cosa va di moda, di entrare nei negozi e vedere cosa va per la maggior, perché se Zara, Bershka, H&M e OVS propongono le stesse cose vuol dire che quello funziona e cos’altro è la moda se non un porto sicuro in cui rifuggiarsi? Pochi hanno voglia di scommettere e mettersi in gioco, di osare indossando qualcosa che nessuna rivista, blog o personaggio pubblico ha dichiarato essere “di moda”.
Allo stesso modo oggi si parla di New Normal, che in verità è il nome di una serie tv americana creata per la NBC, ma per noi italiani risulta più facile da comprendere, mentre in America e in giro per il mondo si parla più esattamente di normcore (crasi delle parole “normali” e “hardcore”, coniata da K-Hole, un gruppo che si occupa di forecasting in ambito moda, ovvero di prevedere le tendenze).
Chi sono i New Normal e i Normcore? Sono quelli che si sono stancati di essere hipster e anche quelli che non lo sono stati ma voglio riconoscersi in un’etichetta, loro non indossano abiti e accessori iconici degli anni Ottanta, vestono normale, come tutti, non vuol dire che vestano male o a casaccio, ma che indossano quello che preferiscono, che scelgono consapevolmente cosa indossare inseguendo un proprio stile, non quello altrui.
Cosa indossano i new normal e chi sceglie lo stile normcore?
Scarpe New Balance, t-shirt, ma non solo Fruit Of The Loom, felpe, camicie a maniche corte, jeans e pantaloni chino, fanno invece a meno di cravatte e papillon e accessori superflui vari; i loro brand preferiti sono Gap, Superdry, Birkenstock e in generale atingono da un guardaroba anni Novanta. A quanto pare mentre da un lato si inneggia alla normalità, dall’altro si redige già un nuovo manifesto, un’icoerenza vera e propria.
Chi sono le icone dei New Normal?
Probabilmente il caro Steve Jobs con il suo stile minimal e persistente, ma anche Mark Zuckerberg (che di recente ha dichiarato di possedere una sfilza di magliette tutte uguali perché non vuol perdere tempo decidendo cosa indossare ogni giorno fra tante cose diverse e Puffetta non gli dà torto), il conduttore di Man vs. Wild, Bear Grylls, addirittura Kate Middleton. Non mancano i riferimenti italiani, c’è chi riconosce in Matteo Renzi un new normal e, udite udite, Papa Francesco, perché ha rinunciato a certi eccessi e professa la semplicità.
Si dice che questa si una reazione ad una sovrasaturazione di moda derivante dalla sempre più rapida evoluzione le tendenze della moda, si dice che i New Normal siano stanchi di essere uguali a tutti e vogliono diventare uno su sette milioni, i principi e le motivazioni sono lodevoli e condvisibili, il problema è che come sempre anche se si parla di libertà ed individualità, si finisce a parlare anche di marchi, di conformismo, di idoli, oggetti iconici e regole di base, di un manifesto che mira a rendere tutti, almeno tutti quelli che decidono di avere uno stile normcore, uguali se non a tutti almeno a qualcuno. Insomma a me sembra non sia cambiato niente, almeno se non decidiamo di ignorare il manifesto collettivo e scegliamo di essere veramente “new normal”.
immagine normcore via Shutterstock