Sono cresciuta circondata da uomini galanti, da donne che arrossiscono, da amori nati da uno sguardo. Ho avuto compagni di classe, amici, cugini, colleghi d’università che mi hanno mostrato che per avvicinare una donna bisogna saperci fare, che non basta lanciare l’amo come con le trote. Non sono pratica di gente che urla “abbella” per strada, che fischia i sederi o accompagna il passo di donne sconosciute con un cantilenante “buongiorno splendore” con conseguente sguardo à la Vinavil.
Corteggiamento è per me un uomo che incronciandoti nel pianerottolo ti rivolge un sorriso ogni mattina, uno appena conosciuto che mentre siete naso contro naso in uno stretto ascensore ti chiede del tempo, uno che ti aiuta a sollevare la valigia in treno e aspetta di capire se ti va di parlare o se preferisci rimettere il naso sul libro. Un uomo che ti rivolge un complimento e che se ti vede infastidita più che soddisfatta si scusa sinceramente, uno che con delicatezza cerca di capire se sei una finestra aperta o un portone sbarrato, perché un vero approccio è fatto di rispetto e di permessi accordati, di tempo, di educazione.
So di amori nati da un “ciao” detto spalla a spalla ritrovandosi a sorseggiare un caffè allo stesso bancone di un bar, di persone che si sono innamorate incontrandosi ogni giorno per due mesi sullo stesso tram senza dirsi una parola e di altri che in libreria cercavano lo stesso libro e sono finiti a parlare di Baricco nella caffetteria Mondadori. So di uomini da stimare, uomini che rispettano il tempo, le dinamiche, rispettano gli spazi altrui, che non tutti gli uomini si appostano a bordo strada per commentare le passanti.
So che di tutte quelle donne che conosco davvero, nessuna, sentendo per strada un “ciao bellezza!” detto da uno sconisciuto che a distanza di due metri legge la Gazzetta dello Sport al bar, si sente sinceramente corteggiata, che non sta aspettando quello perché la sua giornata svolti, perché sa che i complimenti sono altri. Perché di “ciao” ne esistono tanti, fatti di toni dolci e speranzosi o di intenzioni viscide e deprimenti e che ogni donna sa ben distinguerle e accettare quelle che pensa di meritare. Perché nessun uomo che ha intenzione di instaurare un dialogo o iniziare un possibile rapporto con una donna, si approccerebbe a lei con un complimento urlato, biascicato o sussurrato in strada, senza confidenza.
Mi dispiace che l’esperimento sociale che sta facendo il giro del web (e che trovate in fondo a questo post) in questi giorni abbia dato sfogo non solo al disagio delle donne, ma anche a polemiche, perplessità e critiche. So che non è facile parlare di queste cose senza finire con l’arrabbiarsi, lo scontrarsi, so quanto è brutto scoprire attraverso questi temi il modo di pensare delle persone e trovarsi in difficoltà nel farci i conti. Siamo fatti di principi, di morale, di punti di vista e sentimenti differenti. Penso che in circonstanze come queste, dove quel video non era accompagnato da insulti verso nessuno, ma voleva essere un monito ed uno spunto di riflessione su un tema molto importante e delicato che è stato completamente travisato e alla fine spesso ignorato, abbandonarsi a sondaggi sui livelli di avances, a ipotesi si esagerazione delle donne, non sia costruttivo e saggio, ma possa addirittura avallare un atteggiamento ed una mentalità sbagliata che da sempre è il problema alla base del dialogo fra uomo e donna.
Camminare per strada e sentirsi gli occhi addosso, dover ascoltare e subire commenti, apprezzamenti, fischi, battute da uno o più uomini sconosciuti, non importa che tu stia indossando una gonna o una tuta da neve, fa ribollire il sangue nelle vene, non importa che abbiano intenzioni peggiori o si fermano ad una parola urlata a te come a quella prima e all’altra che verrà. Chiamatele molestie (letteralmente “sensazione di incomodo, disagio o irritazione, provocata da persone o cose e in genere da tutto ciò che produce un turbamento del benessere fisico o della tranquillità di una persona”) chiamateli comportamenti maleducati, cafoni e arroganti, ma finché sulle donne non verrà installato un semaforo verde che acconsenta a lanciarsi in comportamenti simili perché apprezzati, ogni uomo che si rivede nel comportamento dei protagonisti del video, farà meglio a stare al suo posto e a imparare dagli uomini migliori, perché milioni di donne si sono stancate.
Dopo tante chiacchiere e spiegazioni, tentativi di far capire, penso che forse solo una frase è utile dire: vi prego, un attimo di sensibilità.
[foto coppia abbracciata via Shutterstock]