No a chi si prende troppo sul serio e dice di non farlo sparandosi un selfie. No a chi crede d’essere arrivato mentre è ancora a metà strada, no al malumore, alla negatività e al malessere autogenerati. No alle domeniche chiusi in casa quando fuori c’è il sole, alla carta igienica che finisce in bagno, quando non c’è nessuno nei paraggi a cui puoi chiederla, no a vivere da soli se possiedi bracciali troppo difficili da allacciare.
No ai like sotto foto di gente che non ti piace solo per dimostrare d’essere superiore, no alla convinzione che un “like” su un social possa dimostrare una qualche superiorità sociale, mentale, fisica, professionale. No ai drink troppo costosi e anacquati sorseggiati scomodamente in piedi davanti ad un locale troppo affollato solo perché fa figo, no ai locali popolati da gente che preferisce stare in piedi bevendo alcolici scadenti solo per dire “io c’ero”; No alle polemiche sui social, ai critici cinematografici quando ci sono gli oscar, agli arbitri mancati durante l’ultima puntata di campionato, ai cuochi quando in tv c’è Master Chef e ai critici musicali se c’è XFactor; No al patriottismo solo durante i mondiali, no a parlar male dell’Italia ad ogni turista incontrato.
No a “terrone”, “negro”, “ebreo” e “frocio” detti sorridendo ad un amico per dimostrare che non sei razzista, no alle cose dette/fatte per dimostrare che sei open-mind, perché il rispetto è più antico di qualsiasi anglicismo. E ci sei o ci fai. No alle colazioni comprate solo per essere fotografate, ai film non seguiti per twittare e ai momenti persi per scattare una foto. No ai concerti con gli smartphone tutti in aria, no all’app Zippo al posto dell’accendino da ondeggiare durante una canzone di Vasco. No alle critiche gratuite, agli insulti mal celati, ai profili Facebook con bacheca chiusa e liste protette, No a “ti-seguo-ma-non-ti-seguo”, no ai follower fantasma, agli ex che ti spiano, alle non amiche che curiosano.
No alle uscite con qualcuno solo “perché quell’altro era impegnato”, No a “se stai a casa di venerdì sera sei sfigato”, No a bere per forza altrimenti non ti sai divertire, No a vomitare fuori dal finestrino perché ti dovevi divertire troppo. No ai pranzi organizzati per parlare male di chi non c’è, No alle menzogne per accaparrarsi simpatie, no agli status troppo studiati, ai tweet copiati e rielaborati, alla simpatia forzata. No a troppe tette e culi sul profilo Instagram, no a troppi hashtag e share4share. No alle perle date ai porci, alle occasioni offerte e non colte, all’arroganza e alla saccenza. E no alle persone, che a qualcuno ogni tanto bisognerebbe pure dirlo.