Qualche giorno fa Greenpeace ha fatto esplodere un vero e proprio caso portando alla luce i risultati di una ricerca contenuta nel rapporto internazionale “Toxic Threads – The Fashion Big Stitch Up”, che ha rilevato una massiccia presenza di sostanze chimiche pericolose per l’uomo e l’ambiente contenuta negli abiti e prodotti di marchi come Zara, Benetton, Armani, Jack & Jones, Victoria’s Secret, Vero Moda, Gap, H&M, Levi’s, Mango, Marks & Spencer, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e molti altri.
La notizia ha presto fatto il giro del mondo e in circa 315 mila persone hanno protestato sui social network e per le strade, ribellandosi ai brand da cui sono sentiti traditi. Fra i tanto marchi al momento solo Zara si è resa disponibile a collaborare affinchè vengano effettte rilevazioni della qualità di queste sostanze tossiche, tra i quali coloranti azoici che liberano ammine cancerogene. Speriamo che tutte le aziende si attivino in questo senso.
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