Fra le sfilate che mi è dispiaciuto depennare dall’agenda degli impegni di questa Fashion Week Milanese – causa impegni di lavoro che non comprendevano il tempo per assistere dal vivo agli show – c’è senza dubbio quella di Moschino. Assistere alla sfilata avrebbe rappresentato un’esperienza importante, non per il fattore modaiolo, per carità, quanto per l’emozione di veder sfilare in passerella modelle sorridenti e smorfiose che, come provette attrici, hanno interpretato magistralmente una collezione, immaginata da Rossella Jardini per la prossima primavera-estate, rappresentativa di un mood che dovremmo riprometterci di sposare nel 2011.
Più un party che una sfilata, durante il quale si è assistito ad un tripudio di colori e fantasie, patterns e tessuti uniti, miscelati e combinati con il fine ultimo di trasmettere una voglia mal celata di snobbare la moda predefinita e rigida, di abbattere gli schemi e indossare maxi gonne con agrumi o quadretti black and white, bubbles e coralli, sandali allacciati alla caviglia e maxi pendagli, il tutto combinato insieme come mai avremmo rischiato di fare in passato, un po’ effetto “mi-sono-lanciata-nell’armadio”. Ma soprattutto una collezione che si fa portatrice di un messaggio che, per i più distratti, la maison ha deciso di imprimere su tessuto: Smile. Un diktat, un consiglio, un monito perché, come dichiarò la stessa Rossella Jardini, «D’ironia non ce n’è mai abbastanza».
Ho apprezzato molto l’idea – non rivoluzionaria ma comunque azzeccata – del foulard utilizzato nelle calzature, per avvolgere il piede e dare un tocco di colore a modelli dalle linee semplici e basiche, eccezion fatta per la zeppa effetto ghiaccio, trasparente e glossy come vuole la tendenza ormai ridondante delle ultime estati. Anche il foulard arrotolato come head-band non mi è dispiaciuta, al contrario delle collane con i maxi coralli, seppure adori il corallo, che nella versione macro effetto plasticoso ho trovato eccessivo. Dubbio amletico riguardo i limoni, su camicie, abiti e gonne, di grande effetto ma indossabili? l’effetto secchezza delle fauci poi è innegabile, ho bevuto un sorso d’acqua dopo aver visto tutta la collezione. NB: Un post-it per ricordare lo smalto color sorbetto, di un arancio che fa venire l’acquolina in bocca, va attaccato sullo specchio delle beauty addict che non si perdono una tendenza in fatto di smalti.