Moda

Perché il poliestere nei vestiti fa puzzare? E altre ragioni per evitarlo

poliestere tessuto puzza

Non solo la salute del Pianeta e le condizioni dei lavoratori impiegati presso certe aziende sono il motivo per cui tante persone si rifiutano di comprare low cost (ragioni già sufficienti), il motivo per cui sempre più persone decidono di leggere le etichette e ridurre la frequenza di acquisto nei negozi di fast fashion è anche lui: il poliestere.

Il poliestere è un tessuto sintetico, che proprio per la sua struttura interna non rilascia facilmente i composti degli odori corporei, insomma il naturale sudore che qualunque persona, anche la più pulita, per questioni fisiologiche rilascia (tutti sudiamo, anche chi pensa di no, solo perché non lo fa in maniera molto evidente). In un articolo riguardante il poliestere ed i cattivi odori, pubblicato sul Textile Research Journal (che qui cito in modo sintetico e con linguaggio non proprio scientifico e ne approfitto per scusarmi già per eventuali inesattezze che potrei scrivere, sto cercando di riportare informazioni nella maniera più corretta possibile al fine di fare informazione) si spiega che le molecole di sudore vengono imprigionate nel poliestere e restano al suo interno anche dopo i lavaggi (questo perché il poliestere è un tessuto non polare, quindi tende a respingere l’acqua, motivo per il quale si asciuga molto velocemente) permettendo così al cattivo odore di accumularsi e diffondersi tramite la creazione di sostanze volatili odorose. Inoltre i tessuti sintetici favoriscono la proliferazione batterica.

“Ma io ho vestiti anche sportivi in poliestere e indossati o dopo il lavaggio non puzzano” questo perché ogni corpo è diverso, così come il sudore e la sua reazione con i tessuti. Scientificamente il poliestere è un tessuto che genera cattivo odore, aumenta la sudorazione (perché non è traspirante) e dopo i lavaggi tende a puzzare, questo non significa che accada a tutti e in tutti i casi. Ma è importante sapere che il poliestere non è un tessuto naturale, a differenza del cotone, e che non è la scelta migliore per la pelle (soprattutto ad alte temperature) e per l’ambiente. In alcuni capi è presente per via delle sue proprietà elastiche, quindi in base al tipo di capo può essere fondamentale (esempio leggings sportivi).

A livello mondiale, il mercato di fibre di poliestere rappresenta più o meno il 50% del mercato complessivo di fibre (naturali e artificiali).

Gema Gomez, fondatrice di Slow Fashion Next, piattaforma di Formazione in Moda, Sostenibilità e Business.

Perché il poliestere non è la scelta migliore per la pelle?

Non solo perché, come detto prima, i tessuti sintetici favoriscono la proliferazione batterica, ma anche perché spesso quando vengono utilizzati nelle produzioni a basso costo (fast fashion/low cost), non subiscono un corretto processo di colorazione e questo permette al colore di essere rilasciato sulla pelle di chi lo indossa. Non di rado infatti succede che alcuni capi a basso costo rilascino colore sulla pelle, ecco in quel momento sta avvenendo qualcosa che è tutt’altro che salutare per la pelle, che ricordiamo assorbe.

Il poliestere è forse la fibra sintetica più utilizzata nel settore tessile.

Perché il poliestere non fa bene all’ambiente?

Ogni volta che un capo in poliestere viene lavato, a mano o in lavatrice, rilascia microplastiche (anche più piccole di 5 mm, più o meno quanto un seme di sesamo, per maggiori informazioni su cosa sono le microplastiche vi rimando al sito del National Oceanic and Atmospheric Administration), queste microplastiche finiscono nell’acqua, nelle fognature e poi negli oceani. Il poliestere non è biodegradabile, quindi le particelle rilasciate nuotano nell’acqua e finiscono con l’essere ingerite dai pesci, che vengono pescati, venduti e finiscono sulle tavole di miliardi di persone nel mondo. È così che le microplastiche entrano nella catena alimentare e arrivano ad essere ingerite dall’uomo. Gli studi sugli effetti delle microplastiche sulla salute dell’uomo sono ancora in corso, ma è opinione comune che siano rischiose (qui una ricerca recente sui possibili effetti delle microplastiche sull’uomo). Uno studio del 2018 riportava il rilevamento di nove diversi tipi di microplastiche nei campioni di feci di otto persone provenienti da diversi Paesi del mondo. Certamente non derivano unicamente dal poliestere degli abiti, ma il settore dell’abbigliamento ne è grande complice.

Il poliestere si trova solo nei capi low cost?

No, molte aziende utilizzano poliestere e alcune di queste non fanno parte della categoria fast fashion, né vendono i loro capi a prezzi economici. Per questo è importante leggere le etichette, a prescindere dal negozio in cui ci si trova o sito su cui si compra.

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