“Sostenibile” è una parola che negli ultimi anni abbiamo sentito e letto sempre più spesso, ma cosa significa fare scelte sostenibili? Si intende vivere, compiere scelte ed effettuare acquisti cercando di non danneggiare o distruggere le risorse naturali e senza sfidare le loro capacità di assorbire gli scarti e i rifiuti dovuti alle nostre attività produttive. A questo concetto si aggiunge quello del rispetto dei diritti umani delle persone che lavorano ai prodotti che acquistiamo.
Un obiettivo nobile e anche molto complesso, che impaurisce per la mole di sforzi e rinunce che richiede, ma come per ogni grande obiettivo, è possibile compiere dei piccoli step per iniziare, piccoli gesti che se compiuti da tanti rappresentano un enorme risultato, in questo caso 5 step per un guardaroba più sostenibile. Per stilare questa lista ho chiesto aiuto a Silvia Stella Osella, una textile & surface designer e consulente per le aziende che intendono produrre e lavorare in modo più sostenibile, che su Instagram condivide un approccio al consumo e alla moda più consapevole. Questi sono i suoi consigli:
1 – L’opzione più sostenibile è quella che già possiedi: prenditi cura del tuo guardaroba!
- Lava a basse temperature, non esagerare con i detersivi, ringrazieranno l’ambiente, i tuoi capi e la tua pelle.
- Fai prendere aria ai tuoi capi in lana e non lavarli eccessivamente (sapevi che è una fibra auto igienizzante?), riponili in maniera corretta – la maglieria non va mai appesa ma piegata.
- Fai un’analisi di quello che già è presente nel tuo armadio: comincia organizzando ciò che hai in modo chiaro e visibile ai cambi di stagione.
- Recupera e ripara ciò a cui tieni, capisci cosa realmente usi e cosa davvero ti serve, dona o vendi quello che non indossi più ed è in buone condizioni.
2 – Impara a leggere l’etichetta, dalle fibre si può capire tanto.
- Prediligi le fibre naturali a quelle sintetiche, sono più traspiranti e i capi saranno più facili da smaltire a fine ciclo; talvolta, addirittura completamente biodegradabili.
- Le fibre sintetiche riciclate sono sicuramente una buona soluzione, ma ricordati che derivano pur sempre dal petrolio e che disperdono microparticelle ad ogni lavaggio (a cui si può ovviare utilizzando prodotti come la GuppyBag).
- Impara a conoscere e cercare le certificazioni: GOTS, FairTrade, Responsible Wool Standard e molti altri sono il primo alleato per capire se un capo è stato prodotto rispettando ambiente e lavoratori.
3 – Compra meno, compra meglio.
- Ci servono davvero 20 magliette da 5€? Ci siamo mai chiesti perché costino così poco? Il prezzo che non paghiamo noi lo pagano l’ambiente e i lavoratori: investiamo in capi fatti meglio e che durino nel tempo.
- Un percorso di consapevolezza parte soprattutto dalla riduzione: prima di acquistare, chiediamoci se un capo ci serve davvero, se pensiamo di sfruttarlo in futuro.
4 – Compra vintage e second hand.
Chi ha detto che riciclo e moda non possono andare d’accordo? Le alternative etiche ed ecologiche sono ormai tantissime!
- La scelta meno impattante è sicuramente il vintage e second hand: nulla di nuovo viene immesso sul mercato, si dà nuova vita a qualcosa che già esiste e che spesso, provenendo dal passato, può essere stato realizzato con materiali di alta qualità.
- Se girare per mercatini non fa per noi, cerchiamo profili Instagram o Depop che propongono capi di seconda mano selezionatissimi ed in linea con il nostro stile o utilizziamo app come Vestiaire Collective o The Real Real.
5 – Aumenta la tua consapevolezza.
- Cerca informazioni sui brand: i mezzi a disposizione sono tantissimi! App come GoodOnYou indicano il rating di sostenibilità di un brand, ma anche la sezione “about” sul sito del marchio stesso può dirci molto: insospettiamoci se non troviamo informazioni su come e dove vengono prodotti i capi.
- Smetti di seguire sui social chi reputi abbia un impatto negativo sulle tue abitudini e cerca invece persone che possano darti consigli positivi o con uno stile simile al tuo per facilitare le tue ricerche in fatto di moda sostenibile.
Un percorso di consapevolezza parte soprattutto dalla riduzione: prima di acquistare, chiediamoci se un capo ci serve davvero, se pensiamo di sfruttarlo in futuro.
Silvia Stella Osella
About Silvia Stella Osella: è una textile & surface designer, e consulente per quanto riguarda colori e tendenze. Dopo aver lavorato per alcune delle più grandi aziende tessili europee, ha aperto il suo studio a Milano nel 2015. Negli anni ha avuto modo di progettare per brand e gruppi internazionali come Inditex – ZARA, Adidas, Armani, Gruppo Max Mara, Topshop, Wall&Deco e molti altri. Nel 2014 ha contribuito alla creazione di una startup di abbigliamento sostenibile 100% made in Europe in maniera etica e trasparente, pubblicata su VOGUE Italia Talents e selezionata da YOOX per una capsule collection esclusiva.