Milano vibrante, creativa, dinamica. Milano durante la Design Wek non svia le aspettative, ma anzi conferma tutto questo e molto di più, è un concentrato di idee, innovazione e avanguardia e dove c’è avanguardia c’è Lexus, che dal 2013 organizza i Lexus Design Award per supportare i talenti emergenti del design.
Ad ispirare l’edizione di quest’anno – per la quale Lexus ha chiesto la collaborazione della Professoressa Oxman, docente presso il MIT Media Lab, ed il suo team – è la “YET Philosophy” (la “filosofia del MA”, in inglese), con il risultato di un’installazione multi-dimensionale di luci ed ombre, realizzata utilizzando una tecnologia all’avanguardia, come vuole il mood dei Lexus Design Award. Ed è proprio l’installazione curata dalla Oxman ad aprire l’esposizione, si tratta di tre cilindri in vetro che risplendono di luce: da un unico punto mobile vengono proiettate rifrazioni liquide sulle pareti, con il risultato di uno dei primi tentativi di stampa 3D su vetro, su scala architettonica. In un’installazione così si fondono l’antico materiale del vetro, e l’avanguardia di una tecnologia nella sua fase di scoperta.
La medesima filosofia del “Ma” ha ispirato anche i 12 finalisti degli award, selezionati per l’esposizione durante il Salone del Mobile all’interno della Triennale di Parco Sempione, fra i quali è stato premiato il progetto Pixel di Hiroto Yoshizoe, designer giapponese, che ha ideato una struttura per sperimentare l’esistenza della Luce MA ANCHE dell’Ombra. Il risultato è che lavorando sul confine fra i due elementi, entrambi mettono in risalto ed enfatizzano le rispettive caratteristiche.
Fra i miei progetti preferiti arrivati in finale, anche Player’s Pflute di Jia Wu. Il concetto sul quale si sviluppa? Pianta MA ANCHE Strumento musicale per divertirsi e imparare, ovvero un kit per trasformar peperoni, carote e altro ancora in strumenti musicali. Geniale.
