“Lo faccio domani”. Alzi la mano chi non ha mai detto questa frase? E se almeno quel rimandare avesse un qualche effetto positivo sull’umore, se solo alleggerisse il carico, invece no. Si rimanda al giorno dopo (o a data da destinarsi) un certo affare e si impiega il tempo che avremmo potuto dedicare a svolgerlo, più quello di procrastinazione, ad angosciarsi per il misfatto.
Sembra una celebrazione del procrastinare e invece il tema di questo mese (“A volte mi chiedo come sarebbe la mia vita se smettessi di procrastinare. Poi però: “vabbè, lo faccio domani”) è un memo, per ricordarci che fare qualcosa nel momento in cui andrebbe fatta, ci fa recuperare più tempo di quello che sprecheremmo a dannarci per averla rimandata, a gestire le conseguenze di quell’attesa e ci farebbe andare a letto più sereni.
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Send a card to a friend day: Il 7 febbraio ricorre questa occasione, il giorno in cui si dovrebbe scrivere un biglietto ad un amico o amica, non un messaggio su WhatsApp o su una qualche altra app, non un’e-mail, ma un biglietto vero e proprio, scritto con le proprie mani. Che si una frase o un lungo pensiero, una lettera o solo un messaggio gentile.
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