Nella linea d’evoluzione dell’uomo, dopo l’Homo Sapiens, c’è probabilmente l’Homo Conexus, raffigurato smartphone alla mano, con il capo chino benché avesse finalmente ottenuto una posizione eretta. Perché viviamo costantemente connessi, pronti a ricevere una telefonata, un messaggio, una notifica sui social, controllando lo schermo del telefono più spesso del tempo che impieghiamo a guardarci negli occhi. Per questo non smettiamo di cercare qualcosa che renda questa esigenza di connessione quanto più semplice, diretta e “smart”.
Siamo abituati a vedere evolversi in chiave tecnologica ogni oggetto di uso quotidiano: il telefono si è scollegato dai fili ed è entrato nelle nostre tasche, la moca si è fatta digitale e ci sveglia la mattina, la musica entra in qualunque dispositivo in una quantità che supera un negozio di dischi… poteva non evolversi anche l’orologio? Oggi si parla di smartwatch, una via di mezzo fra le funzioni classiche e imprescindibili di un orologio e quelle principali dello smartphone. È la prima volta che uno smartwatch mi convince a lasciare a casa il mio classico orologio, perché per la prima volta ho trovato quello che non sacrifica l’estetica e mi da quello che cerco in quanto a prestazioni.
E-mail, telefonate, messaggi e le app più popolari entrano nel quadrante dell’orologio, rendono comunicare più semplice e immediato e ottimizzano il tempo riducendo quello impiegato per controllare le notifiche sul telefono, permettendomi di controllare in pochi secondi se ho ricevuto quella certa e-mail, se mi ha risposto quella data persona, con un solo sguardo al quadrante. Proprio per rispondere a queste nuove esigenze sono nati i nuovi prodotti Fossil Q, (clicca per vederli tutti): smartwatches touch o ibridi, activity trackers, smart-bags e accessori che uniscono stile e tecnologia smart.
Da qualche settimana al mio polso porto Fossil Q Wonder, uno smartwatch touch elegante che ho scelto con cassa oro rosa e che fra le sue funzioni ha un activity tracker (per me che svolgo attività fisica è importantissimo), ricezione di notifiche in base alle app e agli account che ho collegato (le e-mail prima di tutto, così se sono in riunione e aspetto una mail importante non devo tirar fuori il telefono o se sono in metro mi basta semplicemente lanciare un occhio al quadrante per sapere se le mie compagne di corsa mi hanno confermato l’appuntamento del giovedì). Naturalmente svolge tutte le funzioni di uno smartphone e di un orologio, con la differenza che questo quadrante lo posso personalizzare con sfondi e colori a mia scelta (ne ho già scaricato una collezione); posso usarlo come controller musicale e collegarlo a qualsiasi dispositivo bluetooth.
In più posso cambiare il cinturino con un gesto semplicissimo, per questo ne ho scelto uno in pelle ed uno in silicone, così nel quotidiano indosso la versione più elegante e quando devo andare a correre passo a quella sportiva. Basta scaricare l’app Android Wear e impostare tutte le connessioni, fare login nelle principali app, impostare la sveglia e tenere traccia dell’attività quotidiana. Se il futuro è smart, questo è il modo giusto per tenere per viverlo.