Chi la pratica come attività fisica, chi per giocare con la propria sensualità. Chi la prende come terapia della femminilità e chi vuole sperimentare qualcosa di diverso. La Pole Dance è sempre più diffusa, ma cancellate dalla mente ogni pregiudizio su questa disciplina, che per qualcuno rimanda ai night club, qui si fa sul serio. Per entrare in questo affascinante mondo, ho fatto quattro chiacchiere con Lorenza Perrone, romana nata da una famiglia di artistoidi, entrata casualmente in contatto con la Pole Dance e diventata un’insegnante.

Iniziamo con una dovuta premessa, cos’è la pole dance?
«La Pole Dance è una disciplina artistica che unisce elementi di danza, ginnastica artistica e acrobatica aerea».

Pole dance e lap dance, in comune hanno un palo e la sensualità, ma cosa distingue queste due attività e rende la pole dance una disciplina?
«La Pole Dance è erroneamente associata alla Lap Dance a partire del significato stesso dei termini: non è un caso che esistano due termini diversi per identificarle. “Lap” in inglese significa infatti “grembo”. La Lap Dance è un tipo di esibizione in cui la performer scende dal palco e balla sul grembo dei clienti, tutto ciò avviene nei Night Club, ma non prevede l’utilizzo del palo. Un’ altro tipo di performance che avviene negli stessi locali è l’Exotic Pole Dance, un tipo di danza in cui la sensualità assume connotati più espliciti. Grazie alle sperimentazioni delle stripper più creative , unitamente a influenze circensi, ginniche e acrobatiche, suggestioni derivate da discipline tradizionali indiane (il Mallakhamb), la Pole Dance trova una sua identità come disciplina autonoma, che non smette di arricchirsi e alimentarsi di ogni stimolo proveniente da tutti coloro che la praticano».

Quando hai deciso di praticare la pole dance?
«Nel 2010, all’età di 18 anni ho incontrato la Pole Dance grazie ad una mia amica e compagna di danza da sempre che mi ha trascinato quasi a forza a fare una lezione di prova. Non avevo nessuna voglia, ma ero costretta poiché ci eravamo promesse che avremmo sempre ballato insieme . E così sono andata.
Non ne avevo mai sentito parlare, non sapevo cosa aspettarmi , in più durante gli ultimi anni del liceo, come accade spesso, avevo abbandonato gli allenamenti di danza per dedicarmi a studio, amici, fidanzato. Insomma ero del tutto fuori forma. Da quel giorno, per quattro mesi non ho mai saltato una lezione, fino a che la mia insegnante si infortunò, ho continuato ad allenarmi autonomamente finché non mi proposero di diventare un’insegnante. Oggi insegno al Monkey Lab Aerial Studio, scuola emergente presso il Fit Club Roma (zona EUR – Laurentina). Faccio parte di uno staff di giovani istruttori qualificati, certificati ed esperti nell’insegnamento che si pone come obbiettivo quello di creare un polo di attrazione a livello internazionale per tutte le discipline aeree, tra cui la Pole Dance».

È consigliabile solo a chi ha un buon rapporto con il proprio corpo e non teme mettersi in mostra o anche le timide possono praticare pole dance, magari proprio per acquisire sicurezza?
«Qualcuno potrebbe pensare che la Pole Dance sia adatta soltanto a persone estroverse o a chi ama mettersi in mostra. Personalmente la consiglierei invece a tutti coloro che hanno bisogno di acquisire sicurezza di sé e delle proprie potenzialità. Ho conosciuto tantissime persone, di qualsiasi età, sesso e fisicità, ristabilire tramite la Pole il contatto perso da tempo con il proprio corpo e stupirsi delle proprie capacità, che migliorano lezione dopo lezione.
Per quanto riguarda la confusione più frequente con la quale facciamo i conti noi Pole Dancer, penso che essa sia frutto di un luogo comune che a pochi interessa approfondire: un pregiudizio comune socialmente condiviso. Non mi sento di condannarlo, è solamente ciò che la gente è abituata a vedere».

Bisogna essere allenate, fare parallelamente attività fisica oppure no?
«Per essere una Pole Dancer completa bisogna essere eleganti, leggeri e aggraziati come una ballerina, forti, atletici e flessibili come una ginnasta. Per chi la pratica a livello amatoriale non è necessario rispondere a tutti questi requisiti. Infatti non tutti hanno un passato da ginnasta o ballerina, nonostante ciò, essendo la Pole Dance una disciplina artistica, è aperta a tutti coloro che desiderano mettersi in gioco. E’ una comunità che accoglie atleti ed atlete di tutte le età. Premettendo che come in tutte le discipline, l’intensità dell’allenamento varia a seconda degli obbiettivi che ciascuno si pone, la Pole Dance in tutte le sue declinazioni (dalla più artistica alla più ginnica), non può prescindere da una preparazione atletica mirata e propedeutica. Ciò significa che qualsiasi sia la forma fisica dell’allievo che si approccia per la prima volta alla Pole Dance, il programma di allenamento prevede già all’interno delle singole lezioni una parte dedicata al potenziamento e al condizionamento fisico relativo ai gruppi muscolari più coinvolti, al fine di raggiungere un’esecuzione via via più corretta dei vari esercizi. Una volta acquisita la padronanza dell’esercizio, ognuno potrà personalizzarlo apportando modifiche a seconda del proprio stile. Un istruttore qualificato e certificato sarà in grado di fornire tutti gli strumenti tecnici necessari alla costruzione della forza, coordinazione e flessibilità ma cosa ancor più importante stimolerà la naturale predisposizione dell’allievo al fine di raggiungere la propria consapevolezza corporea e stilistica».

Lorenza Perrone

Lorenza Perrone è nata a Roma nel 1992, da una famiglia di artistoidi. Arte e musica sono sempre state una parte importante della sua vita. Ha frequentato gli studi classici a Roma e durante quasi tutta la sua vita ha ballato, praticando vari stili di danza, partecipando a e classificandomi ai primi posti in gare di livello nazionale. Oggi insegna Polce Dance al Monkey Lab Aerial Studio, presso il Fit Club Roma (zona EUR – Laurentina).

[prima foto pole dancer via Shutterstock | nelle altre foto Lorenza Perrone]