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Quelli che… la Milano Fashion Week fra stalker, outfit e gente che ci crede

sandro giordano i panni sporchi

Se alla fine di ogni film horror che (non) si rispetti, dal terreno in cui è stato sepolto l’assassino di turno emerge, in tempo per l’ultimo frame, una mano ad artiglio che sembra voler dire “tornerò“, annunciando il sequel, per la Fashion Week la storia è più o meno la stessa.

I grandi palazzi si svuotano, sulle passerelle restano le orme degli spettatori che le hanno attraversate a fine show per correre alla sfilata successiva, nei bicchieri dei cocktail serviti agli eventi restano solo le olive che nessuno ha voluto e a terra è un accumularsi di inviti già usati, di buste di cadeaux svuotate e pass che ormai non fanno più gola a nessuno. E nonostante ogni anno, ogni stagione, sia sempre la stessa storia, lo scenario apocalittico che anticipa la settimana della moda è comunque una ricorrenza a cui nessuno intende rinunciare.

Gli status a tema sui social network, suddividono in più categorie (a volte mixate) gli addetti ai lavori, professionisti, pr, uffici stampa, giornalisti, blogger, fotografi e influencer in categorie per distinte: quelli che non sanno cosa mettersi, quelli che vogliono gli outfit prestati, quelli che stalkerano i pr per avere un invito, quelli che l’invito non ce l’hanno ma vanno a Milano per appostarsi fuori dalle sfilate, quelli che dell’appostamento hanno fatto un mestiere grazie allo street style. Quelli che “ma chi è sta gente?” mentre sgomitano per entrare nel backstage in cui il Direttore li ha mandati e si vedono tagliare la strada da tipi molesti che entrano senza pass, quelli che “tesoro, amore, ci sei stasera da Roberto (ndr Cavalli)?” e poi si prodigano in calunnie di vario genere, quelli che “no stasera sono troppo stanca” e subito dopo telefonano all’amico dell’amico per dargli dell’infame perché tizia ha avuto l’invito e loro no.

Ma c’è anche una categoria ampia e nutrita di gente che, tacco dodici o ballerina che sia, corre da una sfilata all’altra, driver o bicicletta poco importa, prende appunti, twitta, scrive articoli da un phablet, scatta foto di backstage, si ritrova a cedere di cuore inviti di sfilate a cui non riesce ad andare, mandando la collega, l’amica, che stima e sa che ne farà buon uso, invia e-mail con pezzi dalla scadenza fissa e impugna il calendario della settimana come Gollum con quell’anello lì.

In quest’ultima categoria gravitano le persone più interessanti (anche se, certo, le grasse risate te le fai guardando quelle più sopra) e con cui generalmente lavoro quando vado alla FW, ma anche se questa settimana della moda mi impegnata dietro al computer e ad appuntamenti nella capitale, il mio pensiero va alle amiche, alle colleghe e alle persone che stimo, che oggi entrano nel flusso turbinoso di Milano Moda Donna.

[foto di Sandro Giordano]

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