Compriamo pellicce finte, sintetiche, lo facciamo come scelta animalista, sostenibile, umana, economica…. non sono qui per affrontare l’argomento “Pelliccia sì, pelliccia no?”. Chi compra una pelliccia finta, un cappotto con collo di pelliccia sintetica, lo fa perché non li vuole o non gli interessa possedere un gilet che è costato la vita a volpi, cincillà o altri animali, preferisce la fake fur delle catene low cost.
Ma se vi dicessi che alcune di queste non sono sintetiche, non sono fibre che emulano il manto soffice di un animale ma sono pellicce di coniglio d’angora?
E se aggiungessi che le pratiche più diffuse – soprattutto in Cina – per ottenere queste pellicce sono atroci e crudeli? A sollevare la questione è stata la PETA (chi altri sennò?) e grazie alle segnalaizoni e le raccolte firme, sono già svariate le aziende che hanno risposto all’appello: H&M, Mango e Forever21 sono alcune di queste.
Ciò vuol dire che controllando l’etichetta del vostro gilet, della pelliccia, del parka con cappuccio peloso, acquistati fino a questo momento, potreste leggere Angora Fur, Angora Wool, Angora Rabbit.