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Selfie, istruzioni per l’uso: gli effetti collaterali e le cose da non fare

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Selfie, selfie, selfie… Selfie sta per autoscatto, la versione digitale dell’autoritratto, una scoperta niente affatto nuova se si pensa che Frida Kahlo, Rousseau, Chagall e Matisse, tanto per dirne alcuni, conoscevano bene l’arte di osservare se stessi. Certo non voglio far passare i selfie dei bimbi-minkia come arte, ma se parliamo di origini del fenomeno… ad ogni modo nel 2013 questo termine è entrato ufficialmente nel dizionario, il che rende questa pratica non più solo adolescenziale, ma un gesto universalmente riconosciuto.

I teenager posano, gli adulti posano, non c’è differenza di età e di sesso, qualcuno forse lo fa con l’ostinata duck face, qualcun altro con espressione seria e convinta, ma il gesto di puntare la fotocamera dello smartphone verso sè stessi accomuna tutti. Alzi la mani chi non ne ha mai scattato uno! Vero è anche, però, che puntando la fotocamera verso se stessi ci si può palesare come narcisisti, egocentrici e soprattutto si può andare incontro ad una serie di effetti collaterali. Nessuno vi dice infatti che gli autoscatti hanno delle controindicazioni.

L’espressione forzata: Se non scattate la foto in un momento ben preciso, mentre siete ad un concerto, annoiati in classe o vi è appena successa qualcosa che ha generato una certa espressione sul vostro volto, ma sorridete come se ve la steste spassando mentre siete da soli in bagno davanti allo specchio o chiudete gli occhi fingendo di dormire augurando ai follower buona notte, chi vedrà il vostro scatto su Instagram penserà subito che siete dei bravi attori e non in senso positivo, che le vostre espressioni non sono spontanee e penserà che siete pure un tantino ridicoli.

La sexitudine spinta: Lasciare intravedere la scollatura, se siete donne o contrarre gli addominali, se siete uomini, è uno degli effetti collaterali dei troppi selfie, alcuni ci cascano prima, altri dopo, molti per fortuna mai; è noto che i selfie accrescono l’autostima, ma forzare la mano, sporgere le labbra, mettere l’indice sulla bocca a mo’ di bambina biricchina o peggio, se siete uomini, fare la faccia convinta con tanto di sopracciglio alzato davanti allo specchio in palestra dopo aver pompato i pettorali, potrebbe far abboccare all’amo qualche tonto in cerca di amici da aggiungere su Kik (e chi conosce questa app sa che non sono realmente amici che si cercano), ma vi farà defoloware da molti altri.

L’Alterazione della realtà: E’ noto che su Instagram siamo tutti più belli, prima di tutto perché pubblichiamo solo foto che hanno subito un’accurata selezione, secondariamente perché i filtri piallano, smussano, illuminano e nascondono, tanto da fare un baffo a Lilli Gruber. Abusare di questi espedienti può però causare un grave effetto collaterale, anzi due. 1. ll vostro alterego social è meglio di voi e se i vostri follower vi incontrano per strada non vi riconoscono. 2. Magari non avrebbero fatto caso al vostro naso acquilino o al sedere da Niki Minaj, ma edulcorando il vostro aspetto virtuale, avete peggiorato l’impatto con la realtà e ora chi si aspetta di incontrare la Scarlett Johansson della porta accanto, si ritrova invece davanti Rebel Wilson. C’è addirittura chi, una volta creato un sè stesso sui social che è più figo, più bello, più sexy della realtà, ha difficoltà a relazionarsi con il prossimo offline, timoroso che non otterrà lo stesso apprezzamento, ma questa è una storia molto più complessa, affrontata in una ricerca condotta dalla California State University.

Vi vengono in mente altri effetti collaterali? Segnalatemeli, magari riusciamo a stilare un bugiardino che illustri i danni che un abuso di selfie può causare ;)

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