Qualche settimana fa sono stata invitata all’anteprima di Questione di tempo, ma non sono potuta andare perché ero a Londra, così mi è stata data la possibilità di andarlo a vedere in un secondo momento e qualche sera fa, senza guardare il trailer, per la prima volta forse nella mia vita, mi sono seduta sprofondando nella poltrona del cinema, pop corn alla mano, e mi sono lasciata trasportare – il termine calza a pennello – nel mondo di Tim.
Tim è un giovane 21enne impacciato a cui il padre rivela un grande segreto, che appartiene agli uomini della sua famiglia da generazioni: può viaggiare nel tempo, mai nel futuro e mai in un passato in cui lui non esisteva («Non è drastico come sembra, non puoi uccidere Hitler o farti Elena di Troia, purtroppo!» cit.), ma può tornare in uno specifico momento della sua vita e riviverlo o cambiarlo. Non voglio anticiparvi altro se non che, come vuole ogni commedia romantica, Tim non penserà a fama, successo e denaro, ma all’amore e questo film, nonostante la sua trama fantasiosa, è una storia romantica e commovente, che tratta dell’amore nel senso più ampio, inteso come famiglia, non solo coppia ed oltre a commuoverti ti regala qualche sorriso e belle sensazioni.
Uscire dal cinema con la pancia piena di pop corn e gli occhi ricchi di belle immagini – comeplice una sempre splendida Rachel McAdams (ci credete che fra qualche anno compie 40 anni?), è una sensazione che i film degli ultimi tempo difficilmente regalano. Insomma, ve lo consiglio vivamente. Complimenti al regista Richard Curtis.