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Professione Blogger Parte II: Blogger vs Blogger (di Outfit) e le varie web star

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Qualche giorno fa ho pubblicato un articolo dal titolo “Professione blogger PARTE I: chi sono, cosa fanno e perché il loro è un lavoro”, oggi, anche in base ai commenti generati, mi sento in dovere di affrontare un altro spinoso argomento. Periodicamente si innescano polemiche, spuntano status su Facebook in cui alcune blogger manifestano un certo fastidio per la confusione fra “blogger e blogger” nei lettori, nelle aziende e in chi internet lo conosce per sommi capi.

Ma qual è la differenza che si cela sotto lo stesso nome? Alcuni hanno provato a risolverla aggiungendo una specifica “Blogger di tipo editoriale”, che indica le blogger che scrivono contenuti, testi, articoli sui propri blog e fanno informazione e “Blogger di oufit” che in sintesi sarebbero le blogger che pubblicano i propri look, suggerendo abbinamenti e trasformandosi, in qualche caso, in fonte di ispirazione per chi li segue. Ma si sa la gente è pigra e preferisce i nomi brevi, quindi siamo tutte solo Blogger.

Blog di tipo editoriale vs Blog di Outfit: Hai un blog quindi sei un blogger, hai un blog di moda allora sei un fashion blogger. Sì la logica ha ragione, ma allora perché si fa confusione? Perché esistono blogger che scrivono di moda (dove la parola chiave è “scrivere”) e blogger che pubblicano le foto dei propri outfit e del proprio shopping e quindi rientrano nella categoria moda, da qui tutti “fashion blogger”.

Chi sono gli outfit blogger? Blogger che sui propri blog pubblicano foto, come faceva Chiara Ferragni agli albori su Flickr e, proprio come la Ferragni, sono passati al blog, perché più navigabile personalizzabile e perché il boom dei blogger non ha seguito regole lessicali ben definite.

Dove sono i contenuti? Non ci sono, fanno eccezione annunci di collaborazioni con aziende, capsule collection o quando gli accordi con le aziende di cui sopra, prevedono un testo a supporto delle immagini. Si tratta di blog incentrati sulle foto e le immagini, sono ispirazioni, non pretendono nè fingono di voler offrire contenuti. Tranne quelli che si evolvono in web magazine ed hanno una redazione di persone che scrivono (e che fanno quelo che fanno i blogger non di outfit).

Dove sta il problema nel chiamare tutti nello stesso modo? Che chi scrive contenuti e non pubblica solo foto (i blogger), vorrebbe che il proprio merito venisse riconosciuto, che si capisse chiaramente quello che fa. Perché se vuoi lavorare scrivendo contenuti (o anche postando foto, ma senza escludere le due cose) vorresti che fosse chiaro che non ti limiti a posare davanti alla fotocamera.

Le blogger-non-blogger: Lavorare con la propria immagine non è una colpa e non è un’esclusiva delle blogger, si è sempre fatto nel mondo dello spettacolo. I blog – di outfit – hanno concesso a tutti di farsi notare e di lavorare con la propria immagine senza dover seguire l’iter delle modelle nè averne i requisiti fisici (la ragazza della porta accanto, avete presente?). E cosa c’è di male in tutto questo? Nulla. Ma dare ad ogni cosa il suo nome renderebbe tutto più semplice. Benché oggi rientrare in un’unica categoria quando si lavora sul web, è davvero difficile.

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