Mi hanno contattata per una collaborazione diversa dal solito, per scrivere un racconto breve, basato su un tema: la bellezza intima. Scrivere articoli, scrivere di moda, scrivere post, questo è quello che faccio ogni giorno, ma un racconto è qualcosa di diverso, è intimo, è viscerale, scrivere ti mette a nudo ed un tema così non può che spingerti a farlo tirando fuori tutta la passione e le emozioni che scrivere ti trasmette. Ho immaginato una donna, una storia, una casa. Questo è il mio racconto.
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Seduta sul divano, stende sulle gambe ogni sera la sua crema idratante, mentre la tv le tiene compagnia, come un fedele micio che non chiede coccole. Le dita scorrono leggere sulle gambe e accompagnano le note di una musica che vuole credere sia solo per lei; è la melodia di un pianoforte che ogni sera echeggia su per la tromba delle scale, avanza sensuale e raggiunge il terzo piano, si insinua sotto la porta di casa e attraversa il parquet, che non scricchiola al suo passaggio. La musica è gentile, cammina sulle punte, non chiede permesso ma non è invadente, perché nessuno le risponde mai di no. Intorno a lei i libri ricoprono le pareti, sorreggono lampade e affollano uno stanzino dentro cui si nascondono Oliver, Rossella e il Signor Darcy. Sono i libri a raccontarle la vita che ha smesso di vivere, per scontare la sua colpa, quella di essere invecchiata, d’aver vissuto 45 primavere, prigioniera di un corpo difettoso. Lui l’aveva sposata, amata, aveva fatto progetti insieme a lei, aveva immaginato una casa grande piena di bambini mai arrivati; così aveva trovato qualcun altro che potesse realizzare quel progetto, un’altra donna, così giovane da recuperare il tempo perduto e ricominciare da dove lei aveva fallito. A lei era rimasta una casa troppo grande, un corpo che le ricordava ogni giorno la sua colpa e i libri, collezionati insieme ma lasciati indietro nel trasloco, insieme a lei. Solo le gambe erano rimaste quelle di un tempo e per questo, ogni sera, le idratava, per prendersi cura di quella piccola parte di lei che non era cambiata da quei giorni felici.
Mentre insegue i pensieri, in tv un film rincorre la sua trama fino ad una frase «Sai cosa mi hai fatto? Mi hai fatto venire voglia di vivere. Io vivo, senza di te». Quelle parole hanno il suono di un piatto che cade e si rompe sul pavimento. Aveva smesso di vivere, abbandonata, estromessa da un progetto di vita a due, rea di non aver potuto dare a lui quel che avevano desiderato insieme. Mai si era fermata ad accusarlo, odiarlo per averla sostituita. Aveva trascorso tre anni sopravvivendo, sentendosi brutta e inadeguata da non riuscire a guardare l’immagine riflessa nello specchio. Lui le aveva fatto venire voglia di non vivere e lei gliel’aveva concesso, rintanandosi in una casa in cui la solitudine riecheggiava e nessuno varcava più l’uscio. Eccetto quella musica, se c’era qualcosa che l’aveva fatta sopravvivere in quegli anni era lei che, dopo aver percorso sfacciata le stanze vuote di un appartamento che non l’aveva invitata, le sbatteva contro. Mentre le note continuano a echeggiare apre la porta e scende di gradino in gradino, inseguendo il suono fino a quella porta di rovere scuro, che vibra sotto i polpastrelli. Accosta l’orecchio, mentre una mano trova il campanello. Il pianoforte si zittisce, fa un passo indietro mentre il cuore sussulta, vorrebbe non aver percorso quei gradini, vorrebbe tranciare la mano, dissociarsi e darle la colpa, ma intanto lui ha aperto la porta e sta lì in piedi. I capelli scuri e mossi, gli occhi grigi che la fissano. E’ bellissimo e quasi le toglie il fiato, non abbastanza per fermare le parole che, disobbedienti, le escono di bocca. «Ciao, sono Sara, mi hai fatto venire voglia di vivere». Aveva smesso di amare se stessa, si era punita privandosi dell’unico affetto senza cui non si può sopravvivere, il proprio. Non c’è sguardo più severo di quello che si può concedere alla propria immagine riflessa.
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Questo racconto breve fa parte dell’iniziativa lanciata da Monurelle “Intimate Beauty”, di cui sono madrina insieme ad altre 3 blogger, per la realizzazione di un ebook (costo 0,99€) in vendita dall’8 marzo, i cui proventi andranno interamente a favore di Terre des Hommes, la onlus fondata che si impegna a proteggere i bambini da ogni forma di violenza e abuso, a garantirne il diritto alla salute, all’educazione e alla vita. Se anche voi avete un blog e volete partecipare all’iniziativa, potete pubblicare (entro il 17 Febbraio) un post (battute minime 500, massime 2500) che contenga un racconto breve basato sul tema della bellezza intima e compilare il form che trovate cliccando sul banner qui sotto.