Il nero. Per qualcuno è la tonalità da superare, eliminare e ridurre ai minimi termini nel proprio guardaroba, per altri è la nuance più adatta per camuffare qualche chilo in più, certi invece lo scelgono perchè li fa sentire più a proprio agio, come a voler passare inosservati. Per me è una scoperta. Nel mio armadio le tonalità del rosa cipria si sono sempre alternate a quelle del marrone, del beige, del caramello e della cannella, fino a sentirmi una femmina di marmotta e aver voglia di un cambiamento. Il colore non l’ho mai particolarmente amato, sebbene quest’estate mi sia sentita quasi obbligata a rivedere la mia decisione, e d’un tratto ho sentito l’esigenza di testare il nero, da sempre convinta che non mi donasse affatto. Il risultato è una scoperta prevedibile: il nero crea dipendenza.
E così scegliere un nuovo colore diviene la metafora di una nuova prospettiva, una nuova vita, un nuovo esperimento. D’un tratto il colore non è più una nota stonata ma il dettaglio perfetto per spiccare. Il nero resta il fedele compagno di ogni occasione, l’amico che ti sostiene quando ne hai bisogno, quello che c’è sempre e non ti tradisce mai (a me no che non si sbiadisca). La scoperta di una nuova tonalità con cui rivedere il guardaroba diventa la chiave di volta per il cambiamento, l’allegoria di qualcosa di più grande, la consapevolezza che a volte si sceglie un determinato colore perché risulta essere la scelta più facile, la sfumatura che più ti si addice, quella perfetta, che sembra essere pensata apposta per te… ma quanto è bello scoprire che ci sono altre miglia di nuances che possono farti brillare gli occhi, illuminare il viso ed esaltare i capelli e che forse quel marrone che tanto amavi non ti dona più come speravi, aveva smesso di illuminarti, certo d’essere la tua prima scelta, aveva finito col pavoneggiarsi fra gli altri colori nell’armadio, sicuro che ormai l’avresti scelto sempre e comunque. Cambiare è sempre una sfida, che si tratti di un nuovo taglio di capelli, di un paio di lenti a contatto, di una nuova casa, una nuova auto, una nuova città o che si tratti di abbandonare il proprio colore preferito, alla ricerca di una nuova esigenza, di una nuova immagine allo specchio, di “una nuova me”. In fondo a chi piacerebbe trasformarsi in una femmina di marmotta?