E’ il mito di Persefone ad ispirare la collezione dei giovani talentuosi che hanno vita al sorprendente marchio A-lab Milano e le cui stampe celebrano la fotografia dello statunitense Joel Peter Witkin: giacche strutturate, second-skin pants che avvolgono il corpo e abiti dai volumi definiti tracciano le linee guida di una collezione che non lascia più spazio al termine “young designer” e consacra definitivamente A-lab all’elitè delle grandi aziende. Le tracce di un’influenza firmatata Alexander McQueen sono evidenti, tanto quanto la capacità innata di rivisitarne il pensiero. Io mi sono semplicemente innamorata del primo abito.
“La fanciulla stava giocando con le figlie di Oceano sui prati lussureggianti e coglieva fiori, rose e crochi, violette, iris e giacinti. Stava per cogliere anche il narciso che la dea Gea con astuzia aveva fatto spuntare per amor del dio degli Inferi per tentare la fanciulla dal volto di bocciolo: una splendida meraviglia. Tutti, dei e uomini, stupirono nel vedere quella pianta. Cento fiori spuntavano dalla sua radice, un dolce profumo si spandeva nell’aria, il cielo, la terra e l’acqua salsa del mare ridevano. La fanciulla stupita stese le mani verso quel fiore come verso un giocattolo o un tesoro. Allora la terra si spalancò, si aprì una voragine sul campo Niseo; Ades, il signore degli Inferi, il figlio di Crono, il dio dai molti nomi ne balzò fuori con i suoi cavalli immortali. Egli prese la fanciulla riluttante e piangente sul suo carro dorato e la rapì”. K.Kereniy