Ci sono giorni, settimane, persino mesi, in cui il lavoro, gli impegni e la vita quotidiana ci assorbono, distraggono, catturano, quasi ammaliano a tal punto da farci perdere la cognizione del tempo. E ci ritroviamo irrimediabilmente insoddisfatte perché il tempo è trascorso troppo in fretta, in silenzio, senza far rumore, senza lasciarci il tempo di recuperare. Ma come l’amore dopo un litigio, il bello di un periodo intenso è che non appena questo si conclude o allenta la presa, arriva la quiete dopo la tempesta, la pace dopo l’uragano, il silenzio dopo il rumore assordante della città.
Così in un mattino di metà Dicembre, senza pensarci troppo, mi son fatta bella per lui, lui che anche quando sono in felpa con i capelli legati alla bene meglio mi dice che sono bella e ho accettato il suo invito per il primo brunch invernale, consumato all’aperto, fra stelle di Natale, addobbi in ferro battuto, morbide coperte di lana e piante di erica, nel suggestivo Cortile Capuana. E contrariamente alle nostre abitudini, a tavola le chiacchiere questa volta non hanno trovato posto, lasciando spazio al silenzio della complicità e delle parole non dette.