Moda

L’era delle fashion blogger e la mania dilagante dei blog di moda

Ciao Sonia, mi chiamo Beatrice, ho 29 anni e seguo da molto tempo il tuo blog che e’ fra i miei preferiti e ti faccio i complimenti per come lo gestisci e per la varieta’ di notizie che ogni giorno pubblichi.Ti scrivo per farti i miei complimenti ma anche per condividere con te un pensiero..

Non mi saro’ accorta solo io della nascita di tantissimi blog di moda o presunti tali, dicono che internet offre spazio a tutti e non serve più fare i salti mortali per attirare l’attenzione, ma non credi che questa moda, spero passeggera, possa incidere negativamente sul lavoro di persone come te che non si sono improvvisati “fashion blogger” ma ne hanno fatto un lavoro basato su capacità di scrittura e conoscenza?? per non parlare del fatto che sempre più spesso questi blog sono delle fotocopie (brutte fotocopie a mio giudizio), mi succede di trovare blog che copiano lo stesso stile e modificano le foto in egual maniera..una cosa che prima nessuno faceva (e che comunque si vede se è senza il minimo gusto) o addirittura c’è chi copia il modo di scrivere, le parole sono a disposizione di tutti naturale però abbiamo un proprio modo di scrivere, riconoscibile e tu, visto che ti leggo da tempo so che hai il tuo e a volte mi succede di leggere articoli o post che sono copiati dai tuoi, certe volte proprio copia e incolla o semplici miscugli di testi. Non sono qui per innescare una polemica o per aizzarti contro qualcuno per questo non ti segnalo i siti di cui parlo, ma ho pensato che deve essere brutto per una persona che fa le cose seriamente imbattersi in certe persone che non hanno nessun rispetto ne’ decenza di capire le proprie capacità e penso che se me ne sono accorta io magari c hai fatto caso anche tu e che se ne accorgano i lettori, che se bravi osservatori decideranno di leggere te piuttosto che altri.

Cara Beatrice, ti ringrazio per i complimenti, che buffo leggere la tua e-mail. Proprio in questi giorni infatti con delle amiche e alcune colleghe, ci siamo ritrovate ad affrontare questo argomento e a sorriderne persino. E’ proprio vero che Internet ha aperto le porte a tutti, concedendo a chiunque di proporsi sotto qualsiasi veste, cosa molto positiva a mio avviso se ben sfruttata: c’è chi propone le sue creazioni, chi i propri disegni, chi si scopre esperto di tecnologia e chi, come in questo caso, essendo un’appassionata di moda, apre un Blog. Ed è quest’ultima parte che mi ha fatto riflettere tempo fa…

Il punto non è che ce ne sono tanti di Blog, i lettori hanno capacità di discernimento e sanno affidarsi all’informazione più corretta. Ma il punto è che per uno strano caso di incomprensione c’è chi trasforma l’idea di “mi piace comprare abiti e accessori” con “amo la moda”, quando la moda è storia, ricerca, conoscenza. C’è chi dice “il mio stilista preferito è Gabriele Coco Chanel”, come se dire nome e cognome ne confermassero la conoscenza poi, e in realtà si riferisce alle attuali collezioni, senza riflettere che sono frutto d qualcun altro, non della ormai trapassata stilista; un po’ come chi si dice amante della fotografia ma in realtà dovrebbe dire “mi piace scattare foto o posare per queste” che è ben diverso, si sa.

I blog personali di ragazze a cui piace chiacchierare di moda non devono rappresentare un disturbo o una minaccia per chi con la moda ci lavora, sognare è un diritto di tutti e se si pensa d’essere portate per scrivere e che il proprio pensiero vale la pena d’essere condiviso su un blog di moda più o meno improvvisato, non bisogna frenarsi. Certo una capacità di giudizio è più o meno richiesta, ma in generale il bello di internet è che non ha restrizioni. Il punto è che questi blog che hai definito “improvvisati” proprio per questa connotazione finiscono con il danneggiare chi lavora seriamente: non citare le fonti, copiare le immagini o i testi…tutto questo rappresenta un vero e proprio danno.

Per concludere: una volta un’amica mi ha detto che l’emulazione è segno di stima, che se qualcuno prende spunto da te (“copia” è così puerile), è come se ti facesse un complimento, perchè apprezza il tuo lavoro e ammette che da solo non ce la fa. E io ho risposto che preferirei altri tipi di complimenti, che trovo piuttosto che chi copia confermi così la sua pochezza, che si auto umilia nel momento stesso in cui compie l’atto, anche se fa la furbata di non farsi scoprire o di negare e che nella vita se vali davvero gli altri se ne accorgono. E di questo ne ho conferma ogni giorno. Quindi ti ringrazio per i complimenti e ti dico che io continuo a fare il mio lavoro e che gli altri continuino pure a fare come meglio credono, perchè quando si dovranno raccogliere i frutti, ci sarà chi avrà il cestino vuoto, o con frutti marci e chi porterà a casa il necessario per fare conserve, marmellate e costate e io, care mie, vi invito tutte a mangiare, chiacchierando di moda, passioni e luoghi comuni.

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