Facendo shopping online o semplicemente girando per negozi e bancarelle, può capitare di imbattersi in abbigliamento made in China. Mentre nell’Unione Europea determinate sostanze chimiche o fibre tessili sono considerate tossiche e pertanto vietate, in Cina questo non avviene. E allora quali sono i possibili rischi?
L’ Associazione Tessile e Salute si propone di mettere in evidenza le conoscenze più aggiornate sui fattori di rischio e sulle patologie, in relazione ai prodotti tessili, e diffondere queste informazioni in modo da tutelare i consumatori. Sul sito è possibile consultare una tabella con i vari parametri che garantiscono sicurezza per quanto riguarda i tessuti, e le sostanze ritenute pericolose. Tra le altre, secondo una recente indagine neozelandese, sarebbe particolarmente tossica la formaldeide, sostanza cancerogena che in molti prodotti made in China è presente in quantità fino a 900 volte superiori a quelle consentite secondo le leggi vigenti nell’Unione Europea. O, ancora, è recente lo scandalo sulla presenza eccessiva di piombo in molti giocattoli fabbricati in Oriente.
Ecco alcuni consigli per tutelarvi dalla presenza di sostanze tossiche:
– lavare sempre i capi nuovi prima di indossarli, in modo da dispere eventuali sostanze nocive
– fare attenzione se i capi stingono col sudore: potrebbero rilasciare tossine sulla pelle
– affidarsi a marchi garantiti come ad esempio Ecolabel e Oeko-text
– consultare eventualmente l’Aduc, l’associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori
Detto questo… buono shopping!
Fonte: Associazione Tessile e Salute, Il Sole 24 ore
Autore: Rozenn Esvan