Suona il portiere “C’è un pacco per lei”, esco in giardino inizio a scartare la scatola, tiro fuori un porta abiti che ricorda tanto quello dei matrimoni. Tiro giù la cerniera e la vedo: la gonna della Collezione Bridal di Alberta Ferretti, che aspettavo, bella, vaporosa, principesca, con un sorriso la accolgo, mi sento già una donna nuova. La ripongo accuratamente al suo posto e non trascorre troppo tempo prima che Margherita Calati (fotografa che apprezzo e con cui ho già collaborato per alcuni shooting per Spray Magazine) mi confermi d’aver preso i biglietti del treno per venire a Roma.
Come per gli articoli, anche le foto nascono da una traccia, un tema, un mood, in questo caso l’obiettivo era raccontarvi una gonna che è sinonimo di lusso, bellezza, fascino ed opulenza, in una chiave urbana e contemporanea. La location? Roma, i suoi vicoli, le sue strade, la sua gente. Un’edicola dove comprare le riviste preferite, davanti cui è posteggiata una vecchia Fiat 500 azzurra, un negozio di antiquariato dove scovare per caso una piccola Olivetti (“Proprio quella che si vede nella fiction con Zingaretti” mi informa il proprietario), le accecanti scalinate del Museo dell’Ara Pacis, dove srudenti di fotografia si esercitano scattando grazie al sole che rimbalza sulle pareti, il verde di Villa Borghese e la vista mozzafiato dalla terrazza del Pincio, sono solo alcuni degli scorci di Roma che ho attraversato durante quella bellissima giornata di sole.
I romani non si smentiscono e non sapete quanto sia stato divertente trovarmi a chiacchierare con vecchine curiose, ambulanti che si mettono in posa per una foto nel caso in cui tu fossi un vip e commercianti che, quando passi davanti alla loro bottega, ti urlano sorridenti “Speriamo di vederla al cinema“. Un Grazie speciale a Margherita Calati, che mi ha permesso di scoprire in prima persona la veriditcità di un fatto innegabile: di fronte all’obiettivo di un bravo fotografo, quelunque donna è bellissima. Bisognerebbe indicare come terapia per l’autostima degli scatti professionali. E grazie ad Alberta Ferretti, per avermi fatto sentire una principessa, indossando una gonna che straordinariamente si adatta anche ad un look giornaliero, ma senza perdere il suo allure onirico e fiabesco.