Un breve tuffo nella storia del movimento Hipster: Durante la seconda guerra mondiale negli Stati Uniti d’America, sulla scia della passione per l’hot jazz e per il bebop, per la prima volta appare il termine “hipster” in sostituzione di quello usato fino ad allora, ovvero “hipcat”. Gli hipsters, solitamente bianchi provenienti dai ceti medi, imitano lo stile di vita dei jazzisti afroamericani che ammirano incondizionatamente, tanto da creare un vero e proprio movimento in grado di influire sui fermenti letterari del momento. Nell’opera “Il negro bianco” di Norman Mailer l’hipster viene dipinto come un esistenzialista volto ad accettare il suo precario destino di umana solitudine.
Tra il 1990 e il 2000 questo termine viene riesumato e il suo significato rivisitato: l’hipster diventa un seguace di generi musicali alternativi come la musica elettronica, uno sperimentatore di nuovi mondi culturali in tutti i campi: dalla moda al cibo, dall’estetica all’arte e così via.
Dove si sviluppa il movimento
Il movimento Hipster di New York si sviluppa principalmente a Brooklyn e particolarmente in Williamsburg, ma anche a Greenpoint e a Bushwick, zone dove ancora oggi se ne respira l’aria e dove se ne possono assaporare le molteplici sfaccettature.
In giro per negozi e locali della Brooklyn Hipster
Per quanto riguarda la moda il gusto del vintage trionfa e non a caso Williamsburg, Greenpoint e Bushwick pullulano di negozietti dall’aria retrò e ricchi di fascino.
Nel cuore di Williamsburg troviamo Pema, dove si possono acquistare articoli alla moda a buon prezzo e il cui nome promette di fare acquisti in tutta tranquillità –letteralmente Pema vuol dire fiore di loto-. In 88 n 11th street troviamo il famoso Beacon’s Closet dove, accompagnati da una piacevole musica di sottofondo e in un’atmosfera amichevole, possiamo immergerci nel meglio del vintage presente sul mercato a prezzi davvero eccezionali. Da citare anche Buffalo Exchange dove si possono comprare, vendere e scambiare capi e accessori di ogni tipo: una vera manna per gli amanti della moda a buon mercato e alla ricerca del pezzo unico o particolare.
Se poi siete estimatori di oggetti dal design originale, di articoli elettronici di ogni tipo, di cuffie, giradischi, vinili e quant’altro da Dijitalfix, sempre in Williamsburg, siete nel vostro regno. Per gli appassionati di libri, invece, in Bushwick troviamo Molasses Books, dove la scelta certamente non manca: il quartiere ospita molti scrittori e a quanto sembra anche lettori, perché gli affari della libreria vanno piuttosto bene. I giovani gestori l’hanno trasformata in una specie di caffè letterario dove, sorseggiando un drink, ci si può immergere tra le pagine di un bel libro. Se si è alla ricerca di vinili degli anni 70 e 80 e di vere e proprie chicche della musica retrò non possiamo non visitare Earwax sempre in Williamsburg.
I locali hipster sono pieni di vita ed economici, ma in zone come Bushwick sono state ingaggiate delle vere e proprie battaglie legali fra residenti storici e hipsters affinché l’orario di chiusura non superi la mezzanotte, per calmierare l’eccessiva vivacità notturna. Fra i ristoranti più trendy della Bushwick hipster troviamo Roberta’s, mentre un pub dove si può fare una colazione tradizionale all’americana in questo quartiere è Tutu’s, frequentatissimo dagli hipsters locali.
Vale la pena fare un giro anche nel meno famoso quartiere di Greenpoint, dove si respira un’atmosfera più tranquilla e intima e gli alloggi sono economici ma dove arte e cultura hipster non mancano.
Articolo a cura della community di momondo, comparatore di voli low cost. Sul sito trovi inoltre tantissime guide scritte dai blogger internazionali per visitare i luoghi più trendy di New York.